lunedì 3 settembre 2012

Cose di strada





Forza dell'ordine che mi fermi per una manovra poco ortodossa (lento superamento da sinistra, in moto, di una lunga fila di macchine in coda) dovresti essere in grado di comunicarmi chiaramente la reprimenda in luogo del tuo AAOOAUAZZAO TI STRACCI'A PATENT OAZZ affinché la minaccia abbia effetto, eventualmente provando con una lingua a me vicina.



do you really wanna be a cop?




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giovedì 16 agosto 2012

Son e dóttir




E così, dopo aver programmato un viaggio via terra attraverso il confine di Laos e Cambogia mi sono reso conto che altre due settimane al caldo umido mi avrebbero fatto parecchio bene. E come per magia la destinazione è diventata Iceland, che fa fico scriverlo così.
Iceland, dove se ti perdi in un bosco basta che ti alzi in piedi, dove gli elenchi sono messi per nome, dove dire a qualcuno figliodi non è un rischio.
Le cose sono quasi pronte, la 4x4 prenotata, il volo pure e anche un'idea del giro me la sono fatta. Ho visto un paio di filmetti di quelle parti, letto un paio di libri e non ho neppure evitato l'overdose di video su YT, le foto da flickr e i consigli per tornare a casa salvo.
In più la seratina Heima dei Sigur Rós mi ha dato la benedizione.


Skál :)

mercoledì 1 agosto 2012

Si parla di borse da fotografia.


Queste sono le foto fighe che trovate qui


Una specie di recensione, come se se ne sentisse il bisogno.
Insomma mi sono comprato la shoulder bag dopo anni di zaino. O per meglio dire di zaini, di tutte le qualità, pesi e forme. Tutti tremendamente poco estetici.
Per questo ho scelto la borsa Retrospective 20 Pinestone di ThinkTank.
Arriva da Amazon.it che corregge rapidamente l'errore segnalato (la versione 10 invece della 20 con paciugo di foto) al costo di 176€, quasi regalato direi. Sì, direi proprio [facciamo anche finta di non sapere che ora mentre scrivo la vendono a 142€, merda]. Son quelle cose che siccome vai a farti un giro ti senti autorizzato a spendere soldi in più come se non contasse.
Boh, comunque la borsa è grandina, ci sta quello che ci deve stare considerato che se me ne dai una grossa il doppio ci faccio stare il doppio delle cose, tutte super necessarie.
Comunque, la 5DmkII con il 24-105 montato, il pompone 100-400 accanto con il paraluce in reverse, un flash che fa la muffa da quanto intensamente lo uso, un polacircolare e il nuovo ND 9 stop. Qualche cavetto e qualche CF. Non serve altro.
Il materiale con cui è realizzata appare resistente, solido al tatto, l'aspetto generale è buono, non sembra una borsa per foto, forse somiglia più a un contenitore per minifrigo da campeggio che si sa non si può aver tutto. No però dai mi sento bene tenendola a tracolla sul back e non mi sbilancia neppure più di tanto.
Apertura rapida a strappo, cosa utilissima quando devi far foto senza che ti sentano: 20 cmq di strap che suonano quasi come una hornet in pieno rettilineo. Però c'è la furbata, il silenziatore dello strappo, una cosa che ci ho messo una giornata a capire come funzionasse (vedi foto con il simbolo del volume on/off) dopo aver tentato di inserirvi un iPod nelle posizioni più improbabili.
C'è una tasca anteriore che può contenere ancora robe velocemente accessibili e la copertina antipioggia che all'occasione viene tirata fuori tipo profilattico e calzata bene sul giocattolino. Non la apro manco morto perché qualcosa mi dice che il casino sarà poi chiuderla di nuovo, un po' come la tenda Quechua della Gaya a Zurigo che si apriva/montava al volo e poi ci passava tutto agosto a tentare di richiuderla.
Lati negativi? Oh beh sì, il costo innanzitutto. Una borsa da bimbiminkia della NatGeo, con tanto di simbolino bene in vista costa solo 120€, questa poi non ha una chiusura protetta, una zip di sicurezza, se piove alla lunga ci passa l'acqua se non gli metti la mantellina. Per contro è figa, tiene tutto compatto, si porta bene senza che uno si senta per tutto il giorno un dromedario con la gobba cubica, si apre molto velocemente, poggiandola a terra direi meno della metà del tempo di uno zaino senza peraltro il rischio di lussazioni alle clavicole.
Insomma io sono contento, poi per la prova on the road aspetto il viaggio in Islanda dove cercherò di non farmela fottere subito.

Come sempre se trovate sensato quello che state leggendo, aspettate almeno fino alla prossima settimana prima di bullarvi per il nuovo acquisto.

queste foto sono invece le mie.



il geniale silenziatore dello strap.


lunedì 11 giugno 2012

Volovan




Dal diario di volo dell'ultimo Salalah-Muscat.

+1 ai controlli. C'era un passeggero in più, un'ora di ritardo e le hostess impazzite che contavano passeggeri e bagagli. Alla fine come se non fosse successo niente siamo partiti. Così, con una persona in più. Forse.
-1000 alle omanite infastidite che devono rivoluzionare l'assegnazione dei posti prima della partenza dell'aereo perché non vogliono stare accanto agli uomini, agli occidentali e agli uomini occidentali. A seconda.
+30 (kg) al passeggero addosso a me che ha chiesto un'estensione della cintura di sicurezza. Non ho capito come si dice, potrebbe servire.
+200 muorimale a quelli che appena seduti abbassano lo schienale al massimo e si spiaggiano tipo cozza.
1 encomio solenne a quello sei file dietro che continua a sgracchiare nel fazzoletto da quando è salito.
0 (° centigradi) alla temperatura interna.
+10! alla crew rumena. Molto like.


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giovedì 29 marzo 2012

Fotorotondo




Le foto che noi facciamo 
che loro chiedono di stampare 
che entrano in una busta 
che va al loro paese 
per i genitori che vogliono vedere i figli 

che al mercato mio padre comprò



[semicit. Jules + Branduardi]






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lunedì 5 marzo 2012

Furbizie

Fossi stato furbo avrei smesso di fare il furbo perché non sono mai stato così stupido come quando ho fatto il furbo.


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domenica 4 marzo 2012

Oman for dummies


Che poi Oman, sarebbe bene dire quel chilometro quadrato dove lavoro a volte. Certo non è Muscat ma vabbè.


Fisicamente ho due settimane di bonus poi sento il peso del cibo omanita che però è indiano. E lo vedo da quanta voglia ho di scorrere il menu a pranzo, la sera no che prendo the con gli HobNobs e non dico gli sguardi dei gruppi che passano di lì con la loro guida bellina furbina che si scofanano zuppiere che potrebbero sfamare qualche slum di Calcutta. Fosse per me salverei solo tre o quattro piatti: lentil soup (zuppa di lenticchie), cheese and thym salad (insalata di formaggio tipo feta forse con il timo), chicken tikka curry (pollo a pezzetti con curry) e veg biryani rice (riso con verdure e spezie). Una menzione a parte va al chicken boneless, una specie di pollo sulla griglia talvolta perfettamente disossato servito su un letto di verza. Almeno questi sono i cibi rifugio nel nostro hotel.
Bevande? Oh, chi non desidera un bel succo di frutta tropicale con la papaya, il mango e i frutti di bosco del nord per accompagnare il polletto arrosto o lo stufato di montone?
Insomma, dopo le prime due settimane in cui si ritrovano questi esotici sapori, lo stomaco a un certo punto mette i paletti e nicchia un po'.
Poi ci sono i momenti di relax, tipo gli aperitivi alcolici in questa o quell'altra stanza o il cineforum casalingo (un'imperdibile trilogia bengalese vale da sola il viaggio qui). Siamo diventati pratici, ora facciamo in anticipo le liste del chi deve portare cosa evitando di avere contemporaneamente dieci bottiglie di crema di whisky o di nocino prodotto in proprio dallo zio agricoltore. Alla fine abbiamo scoperto che il problema non è tanto far entrare il gin di nascosto, oltre a quello che è lecito importare attraverso il duty free all'arrivo, quanto trovare la tonic water perché qui usano tutti la soda o la Schweppes ginger ale che mi fanno entrambe cacare. La tonic water, diomio, mica l'acqua dell'Himalaya.
Insomma, aperitivi che terminano la giornata lavorativa, patatine improbabili al gusto di limone e aceto ed è subito cena.
The. Bevo un sacco di the, intorno alle 4-5 tazze grandi al giorno, the omanita Mumtaz (con la zeta dolce) bello strong che è sinonimo di qualsiasi tipo di break.
Altre attività. Ultimamente sono tornato a farmi tagliare un po' meglio quel poco di barba che ho per tentare di avere un aspetto che sia almeno a metà tra l'italiano zozzone tipo non sono mai più tornato dal viaggio in India e il worker pakistano che sposta pietre tutto il giorno. Comunque, durante il taglio e il massaggio (cioè quando l'indiano ti prende a pugni e schiaffi in testa perché fa bene) è arrivato un bricco di caffè omanita da donare ai clienti. Orrore. Il kahwa, caffè omanita al cardamomo, è in assoluto la cosa più cattiva da bere, forse al livello del bario per l'esame del fondo gastrico. Ne devono essere consumate almeno tre tazzine, che assomigliano stranamente ai bicchierini della glappa di liso del listolante cinese, per non essere scortesi. Alla fine della terza sospirata volta, si porge indietro la tazzina muovendola con le dita per dire basta-bene-grazie-era buonissimo-ma proprio non me ne va più. Questo gesto sarà molto apprezzato insieme a una serie di altre cose che mi sono venute in mente e che per brevità elenco qui sotto.


Cose che sarebbe bene fare-non fare per evitare la figura da pirla.

  • Mangiate con la mano destra, dimenticatevi la sinistra o meglio mettetevela tra le gambe.
  • Prima di mangiare lavatevi le mani (strana questa vero?) e visto che poi prenderete il cibo da un piatto comune sarebbe meglio non cercar pepite nel naso durante il tratto lavamani-sala da pranzo.
  • Dopo esservi tolti le scarpe (in casa si sta scalzi) non andate fieri di mostrare il calzino col ditone che occhieggia, meglio toglierli i calzini e se i piedi sono impresentabili sedetevici sopra.
  • Evitate di prendere una manciata di riso, perché la polpettina che ne dovrete fare insieme al pollo o al montone o alla capra nei giorni di festa, risulterà troppo grande, si sfalderà lordandovi la camicetta nuova. Osservate come fanno loro e comunque anche loro sembrano grufolare un sacco quando magnano così.
  • Mangerete o vi faranno mangiare tantissimo e alla fine arriverà il dolce tradizionale, paragonabile per popolarità al waferone di San Marino, chiamato halwa, una cosa gelatinosa color caramello dimenticato sul fuoco, aromatizzata, tra le altre spezie, con cardamomo (ancora...), zafferano e rosewater. Lasciate posto per questa sciccheria.
  • Non si chiedono alcolici, neppure quelli moderatamente alcolici anche se vi sembrerà di non poterne fare a meno, soprattutto chi in genere, a casa sua, schifa qualsiasi cosa che abbia più gradi del brachetto. In compenso ci sarà sempre una bottiglia di Pepsi da 2.5 litri e un'altra di Mountain Dew che è una specie di sprite adatta per le gare di rutto libero.
  • Un black tea con zucchero costa 100 baisa (cioè 0,1 rial), un chai (tea with milk) costa 150 baisa. E' sconsigliabile pagare 1 rial un bicchiere di the.
  • Si tratta al suq, si mercanteggia con gli artigiani ma non lo si fa al ristorante. Però si controlla il conto.
  • Per strada non fissate né indicate, soprattutto le donne e ricordatevi che chiedere il permesso di fare una foto non vuol dire ok ti appoggio la macchina sulla faccia.
  • Se siete donne abituatevi a essere ignorate nei momenti ufficiali di saluto e non date la mano soprattutto per prime (quindi non datela proprio che tanto non ve la daranno). Se siete uomini parlate con l'uomo come fosse solo, tanto la donna starà un paio di passi indietro. Potrete tranquillamente guardarle il culo quando se ne andrà.
  • Abituatevi a comprendere un inglese un po' indiano dove bibol sta per people e blisz sta per please, ma non fatevi ingannare, lo parlano molto meglio di voi (di me di sicuro).
  • Se vi suonano per strada e siete a piedi spostatevi o finirete sotto una macchina.
  • La moneta è il rial omanita siglato OMR che a seconda del vento vale circa il doppio dell'euro. Spendere circa 5 OMR per la cena è sensato, spenderne 2 per fare mezzo chilometro in taxi multiplo lo è un po' meno.
  • Se lavorate con un gruppo di pakistani non è consigliabile inserire all'interno un bengalese: lo ignoreranno. Se lavorate con i bengalesi non è consigliabile inserire all'interno un pakistano: lo ignoreranno e poi si meneranno.
  • Se è in corso un litigio tra due uomini non vi mettete in mezzo, diventereste voi l'oggetto delle mazzate. Se un uomo sgrida pubblicamente una donna non vi mettete in mezzo altrimenti sarà la donna a darvi mazzate.
Se avete trovato utile questa miniguida auguri, siete proprio pronti per il vostro viaggio.